Galateo per un caffè

” Caldo come l’inferno, nero come il desiderio, puro come un angelo, dolce come l’amore.”

Lo affermava Talleyrand, premier di Napoleone, parlando del caffè, bevanda introdotta in Occidente sul finire del XVI secolo. Prendere un caffè è un momento di incontro: per conoscersi, conversare, prendere accordi, fare amicizia. Un caffè può essere un momento di relax nel corso di una giornata densa di lavoro ed appuntamenti di affari.

Un gesto quotidiano al mattino nel cercare lo sprint necessario per affrontare la giornata; la conclusione a pranzi e cene in famiglia, con amici o conoscenti; ma anche un invito a casa, versione più breve e meno laboriosa di un invito a pranzo. Lungo, ristretto, corretto, shakerato, freddo, moka classico, alla napoletana, americano, espresso, macchiato freddo, macchiato caldo, schiumato, con aggiunta di cannella o cacao, aromatizzato e via dicendo in tutte le sue declinazioniche, che, specie in Italia, sono infinite. In pochi però sanno che bere o servire un caffè comporta delle piccole regole.

Ebbene sì ! Esiste il galateo del caffè.

Se il caffè viene offerto a casa a conclusione di un lauto desco, piuttosto che per un after dinner, sarà necessario organizzare un corredo base, ovvero una piccola attrezzatura al fine di adempiere al servizio in modo impeccabile.

-        Una caffettiera moka di bell’aspetto, ma che abbia servito almeno trenta caffè, quelle troppo nuove possono alterare il sapore della bevanda

-        Tazzine in porcellana con relativo piattino

-        Un piccolo bricco per il latte ed una zuccheriera che vi si abbini, munita di sassola

-        Cuchiaini che dovranno essere piccini e lucidissimi

-        Alzatina o un piattino per servire dolcetti, meglio se privi di marmellata e crema, praline e cioccolatini.

-        Vassoio che possa ospitare tazzine, lattiera e zuccheriera

-        Tovagliolini in stoffa, indispensabili se al caffè si accompagneranno dei biscotti

Il caffè a termine pranzo non viene servito a tavola, ma su un tavolino in soggiorno e secondo il galateo sarà solo ed unicamente la padrona di casa a porgerlo ai suoi ospiti.

Importantissima la temperatura alla quale viene servito: dovrà essere bollente.

Ecco il motivo per cui viene autorizzato il servizio direttamente dalla moka, senza che venga travasato in un altro recipiente in porcellana, che in questo caso dovrebbe essere precedentemente riscaldato, così come sarebbe opportuno riscaldare le tazzine.

La padrona di casa servirà l’infuso rispettando l’ordine da galateo delle precedenze: la persona di maggior riguardo sarà servita per prima, a seguire saranno le signore iniziando dalle più agè e quindi i signori, servendo per ultimo il padrone di casa e quindi se stessa.

Il caffè presentato in tazza è unicamente quello espresso.

Manico della tazzina e del cuchiaino posizionato sul piattino, dovranno essere rivolti a destra. Sarà opportuno mettere a disposizione degli ospiti differenti tipologie di zucchero e dolcificanti. Lo zucchero in zollette si prende con le apposite pinze, oppure con le dita, avendo l’accortezza di toccare solo quella che andrà nella propria tazzina, evitando le altre.  Di moda è servire il caffè con il miele: dovrà essere di castagno, in quanto il suo aroma lega benissimo con la bevanda.

Ed ora le regole della sua degustazione!

-        Lo zucchero inserito nella bevanda andrà incorporato con un movimento dall’alto verso il basso e non con la rotazione del cuchiaino come se fosse polenta

-        Il cuchiaino dovrà quindi essere adagiato sul piattino al lato destro e non restare inoperoso all’interno della tazzina

-        Se il caffè è servito a tavola, il piattino rimane appoggiato sulla superficie del tavolo; se è servito in salotto, con la mano sinistra si tiene il piattino e con la destra si tiene la tazzina con pollice e indice

-        Non si soffia per raffreddare la bevanda

-        Non si porta il cuchiaino alla bocca nemmeno per saggiarne il grado di dolcificazione, tanto meno per “raspare” lo zucchero sul fondo della tazzina

-        Il mignolo non abbandona la mano per rimanere alzato quando si sorseggia

           Infine ricordate che il galateo impone che il che il caffè venga servito o richiesto una sola volta e non andrebbe mai corretto con superalcolici.             

LA CHICCA: se non utilizzate spesso la moka da più tazze, conservate al suo interno alcuni chicchi di caffè, servirà a mantenere attivo l’aroma di base.

Lo sapevate?

Anna

 

 

 

 

 

4 Commenti “Galateo per un caffè

  1. Splendida lezione che presenterò anche alle mie due figlie.
    “Repetita juvat”
    Un abbraccio
    Elisabetta

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